Viviamo in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale si nutre della nostra produzione creativa, ma spesso ciò che le diamo è un piatto povero: contenuti omologati, trend replicati, strategie precotte. Il mio intervento ribalta la prospettiva: e se fossimo noi a nutrire l’AI in modo diverso? Se fossimo gli chef dell’algoritmo, capaci di stimolarlo con ingredienti inaspettati, profondi, culturali?
Partendo dall’osservazione di un panorama sempre più lobotomizzato da feed ripetitivi, mostrerò come nei miei progetti abbiamo cercato di “nutrire l’AI” con approcci laterali, contaminazioni artistiche e visioni autentiche. L’obiettivo? Ottenere output più ricchi, creativamente sorprendenti, utili a generare una comunicazione più umana.
Questo non è un talk sull’AI, ma sul nostro ruolo attivo nel darle sapore. Perché i contenuti dell’AI siamo noi.