Ingredienti per il cambiamento: accessibilità e convivenza delle differenze.

Cercheremo di dimostrare che una comunicazione veramente efficace non si limita a informare o persuadere, ma è in grado di generare ascolto, comprensione reciproca, condivisione dei valori e trasformazione sociale, valorizzando la ricchezza delle differenze e dando voce a ogni identità.

Jessica Retto

Giornalista pubblicista, comunicatrice sociale e attivista culturale

Giornalista pubblicista, comunicatrice sociale e attivista culturale. Originaria dell’Ecuador, vive a Genova dove promuove progetti che intrecciano comunicazione inclusiva, arte partecipativa e cittadinanza attiva. Lavora con e per le nuove generazioni, le donne e le comunità plurali, attraverso format narrativi, eventi e laboratori che danno voce a storie spesso marginalizzate. Si occupa di storytelling sociale, intercultura e processi partecipativi, con un’attenzione particolare all’impatto sociale della comunicazione. Ha ricevuto un riconoscimento dalla Asamblea Nacional del Ecuador per il suo impegno nella diffusione culturale all’estero.

Perché ha scelto questo percorso? Perché la comunicazione è, per lei, un filo invisibile che unisce mondi lontani, culture diverse e persone che, a prima vista, sembrano non avere nulla in comune. Spesso, nemmeno chi parla la stessa lingua riesce a capirsi davvero; figuriamoci quando le radici culturali sono differenti.

Aprirsi alla ricchezza delle diversità è stato per Jessica un viaggio di scoperta e crescita. Raccontare e diffondere queste storie, rendendo visibili le culture che vivono nel nostro territorio, è diventato il suo modo di amare e prendersi cura del mondo che la circonda. Fare la differenza ogni giorno è il contributo che sceglie di dare alla sua città, in un continuo percorso di consapevolezza e condivisione

Gabriela Díaz

Fondatrice @ RiCreArti

Gabriela Díaz, originaria del Venezuela, ha iniziato a lavorare come grafica pubblicitaria. Con il tempo, però, le rapide trasformazioni introdotte dalle nuove tecnologie hanno reso obsolete molte delle sue competenze. A quel punto si è chiesta: “Cosa mi è rimasto?”. La risposta è stata chiara: la creatività.

Da lì è partita la sua sfida personale: reinventarsi. Ha iniziato a studiare come trasmettere la creatività ai bambini e ha fondato RiCreArti, un centro associativo in cui conduce laboratori che intrecciano intercultura, creatività e pedagogia. Collabora in rete con donne e comunità migranti per rafforzare identità e senso di appartenenza, e porta avanti progetti educativi sulla sicurezza e la comunicazione digitale.

Il suo lavoro non le garantisce un reddito stabile, ma le regala soddisfazioni, gioia e l’incontro con persone ricche di entusiasmo e voglia di fare. Come si dice: un lavoro “per amore dell’arte”.

Francesca Gentile

Ricercatrice e drammaturga di comunità

Sono ricercatrice e drammaturga di comunità. Mi occupo di partecipazione attraverso le arti, in particolare attraverso le pratiche del teatro sociale. Insegno progettazione culturale all’Università Cattolica di Milano e all’Università degli Studi di Pavia. Ho fondato due imprese di natura cooperativa, l’ultima delle quali, Alchemilla, è il mio progetto professionale attuale. Ad una festa un bimbo di 4 anni si avvicina e mi dona qualche filo di paglia preso da una balla di fieno: “Tieni” mi dice “così ti ricordi la bellezza”. Cosa poteva esserci di più preciso ed essenziale da dire?  Questo mi nutre: l’ascolto profondo e aperto, la poesia come forma di conoscenza e incontro. E creare connessioni inedite tra discipline differenti.

Rosella Bertolotto

Dirigente Dipartimento Stato dell’Ambiente e Tutela dai Rischi Naturali

Lavoro in Arpal da trent’anni e oggi dirigo il Dipartimento Stato dell’Ambiente e Tutela dai Rischi Naturali. Chimica di formazione, dopo aver ricoperto diversi incarichi tecnici e di responsabilità mi occupo del monitoraggio ambientale in tutte le sue forme: aria, acqua, suolo, di modellistica ambientale e di previsioni meteo- idrologiche.

Cosa mi nutre davvero? Camminare.
Camminare in montagna, dove ogni passo richiede attenzione, fiato, pazienza. Ma anche camminare accanto agli altri: colleghe e colleghi, giovani, persone che si mettono in gioco.
Come in salita, anche nel lavoro mi entusiasma vedere che un gruppo cresce e che arriva più lontano di quanto si pensava all’inizio. Questo, per me, è lavorare per la protezione dell’ambiente: un percorso che si costruisce insieme.

Modera:

Elena Panciera

Consulente e Formatrice DEI

“Uno degli interessi più intensi e duraturi di Elena sono le parole. Ne usa tantissime al giorno, scritte e orali, italiane e straniere. Ci ha perfino fatto un TEDx, sulle parole che non esistono (ancora). Si occupa di convivenza delle differenze, linguaggio consapevole e rispettoso e accessibilità. Ha capito da anni che non ha senso lavorare per i soldi o il potere, e si è stufata di farlo per la gloria. Oggi si nutre di relazioni autentiche e potenti, di sogni utopici e valori radicati (e radicali).”